Visualizzazione post con etichetta Tecnologia/Rete. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Tecnologia/Rete. Mostra tutti i post

mercoledì 12 novembre 2008

La legge ammazza-blog

(Imbavagliare l'informazione e la conoscenza...)

Nel 2007 era stato proposto il disegno di legge conosciuto come legge Levi-Prodi, che prevedeva per i blogger l' obbligo di registrarsi nel Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) e l’estensione su di loro dei reati a mezzo stampa. Ma dopo alcuni mesi, il Governo Prodi cadde e con lui anche la proposta.
Il 6 novembre scorso, nel silenzio più assoluto, riecco spuntare la proposta con un nuovo testo (C-1269) ed assegnata, in sede referente, alla VII Commissione Cultura della Camera.
Gl articoli salienti della nuova proposta sono i seguenti:


Art. 2.
(Definizione di prodotto editoriale).
1. Ai fini della presente legge, per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione o di intrattenimento e destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso. 2. Non costituiscono prodotti editoriali quelli destinati alla sola informazione aziendale, sia ad uso interno sia presso il pubblico.
Art. 4.
(Rassegne stampa).
1. I soggetti che attraverso la sola riproduzione di articoli quotidiani o periodici realizzano rassegne stampa, ivi comprese quelle ad uso interno, sono tenuti a riconoscere i diritti degli autori degli articoli riprodotti e degli editori delle testate da cui gli articoli sono tratti.
Art. 8.
(Attività editoriale sulla rete internet).
1. L'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale sulla rete internet rileva anche ai fini dell'applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.
2. Per le attività editoriali svolte sulla rete internet dai soggetti pubblici si considera responsabile colui che ha il compito di autorizzare la pubblicazione delle informazioni.
3. Sono esclusi dall'obbligo dell'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un'organizzazione imprenditoriale del lavoro.


Da ciò consegue che:
Secondo l' art. 2, qualsiasi blog è considerato prodotto editoriale.
Secondo l'art. 8, i soggetti che svolgono attività editoriali (quindi anche tutti i blogger) devono registrarsi nel ROC e, pertanto, diventano soggetti alle responsabilità per reati a mezzo della stampa; chi è obbligato a registrarsi e non lo fa può essere denunciato per stampa clandestina.


Sempre l' art. 8, precisa, però, che sono esclusi dall' obbligo di iscrizione nel ROC i siti o i blog che non costituiscono il frutto di un'organizzazione imprenditoriale di lavoro. Su questa esclusione è importante soffermarsi, infatti, la proposta di legge sembra concedere uno spiraglio. L' obbligo di registrazione è a carico di tutti quei blog che sono frutto di un' organizzazione imprenditoriale di lavoro, cioè da cui presumibilmente derivi un' attività lucrosa; l' attività lucrosa può essere associata a banner pubblicitari (tipo Google AdSense) o alla vendita di prodotti. Quindi, nel caso di blog privi di banner pubblicitari e "non commerciali", l' obbligo di iscrizione non dovrebbe sussistere. Scrivo così in quanto la definizione di "organizzazione imprenditoriale di lavoro" può essere oggetto di diverse interpretazioni. In base alle mie conoscenze giuridiche, in prima battuta la tradurrei in "attività economica col fine di lucro"; ma potrebbe tradursi anche in "attività economica organizzata in forma d' impresa con o senza fine del lucro"; sia nel diritto commerciale che nel codice civile italiano, la definizione usata nell' art. 8 non trova eguali ed è pertanto molto ambigua (scusando la frase, ma che cazzo vuole dire???).


Nel caso la proposta dovesse passare e diventare legge a tutti gli effetti (caso, secondo me, molto probabile), l' unico modo per continuare a fare informazione tramite i blog potrebbe essere quello di rimuovere da questi tutti i banner pubblicitari (es. Google AdSense) e cessare la vendita di beni o servizi; per la libertà d' informazione credo ne valga la pena.

domenica 20 aprile 2008

Sbloccare l' iPhone? Ecco come....

Il procedimento manuale di"sbloccaggio" dell'iPhone si divide in due fasi:
1) il "jailbroking" ;
2) l'aggiramento dell'attivazione.
La prima fase serve a sproteggere il sistema operativo per permettere l'installazione di applicazioni di terze parti, così da aggiungere i componenti che servono alla seconda fase.
Nella seconda fase si utilizza "AnySim", un software che toglie le protezioni dell' iPhone per farlo funzionare con qualsiasi Sim, e non solo con quelle degli operatori che sono scesi a patto con l'azienda.
Questa, in breve, è la procedura manuale, ma non è molto diversa da quella automatica, eseguibile attraverso software che si scaricano liberamente on-line. Tra questi "Ziphone", considerato il più semplice, e in grado di intervenire su qualsiasi versione del sistema operativo dell' iPhone.

"Ziphone" permette di fare l'aggiornamento all'ultima release e di sbloccare tutte le funzioni: basta premere un tasto e il software penserà a tutto. Ziphone è disponibile nelle versioni per Mac e Windows e recentemente è scaricabile nella versione 3. Questa opera anche sugli iPod Touch per permettere l'installazione di software non ufficiali. La procedura è semplice: si connette l'iPhone e si avvia Ziphone. Si selezionano i due comandi di sblocco. In pochi minuti il telefonino carica le impostazioni modificate che gli consentono poi di gestire la Sim del vostro operatore.

Se invece si preferisce non intervenire in alcun modo sul software installato di serie da Apple, la soluzione si chiama "TurbSim".
L 'iPhone, grazie a questo dispositivo, crede di avere a che fare con una scheda telefonica originale. TurboSim, infatti, maschera la Sim originale e la fa apparire di un gestore supportato ufficialmente dallo smartphone.

Il metodo più evoluto per sbloccare l'iPhone è quello proposto dal gruppo di sviluppatori "Dev Team".
Il termine coniato per questo nuovo sistema è "pwned". Il sistema è nato per superare le protezioni della più recente versione del sistema operativo, la 2.0, attualmente ancora in fase di beta, ma che vedrà la luce a giugno e aggiunge numerose funzioni importanti. Il Dev Team si è portato avanti introducendo un procedimento più complesso e per il momento eseguibile solo con Mac OS X. Da quanto emerge, si tratterebbe di creare una versione personalizzata del sistema operativo che poi va caricata utilizzando un apposito strumento previsto nel kit per attuare il "pwned". Lascia perplessi il fatto che si tratta di una vera e propria modifica del firmware, non tanto l'aggiramento dei lucchetti software studiati da Apple per bloccare le Sim non autorizzate.
Se si vuole evitare una modifica così tanto invasiva, sul sito di Ziphone è già stato annunciata la release del software che libererà anche il sistema operativo 2.0. Bisogna avere pazienza ed aspettarne l' uscita.

Buon lavoro a tutti!

martedì 25 marzo 2008

Vietato spiare chi scambia file col p2p

L' Autorità per la privacy ha stabilito che è vietato spiare chi scambia file musicali o giochi su internet e ha così chiuso l'istruttoria avviata sul "caso Peppermint", la società discografica che aveva svolto, attraverso un'azienda informatica svizzera (utilizzata anche dalla società Techland con riferimento a software relativi a giochi), un sistematico monitoraggio delle reti p2p.

Tramite l'utilizzo di software specifici, le società avevano individuato numerosissimi indirizzi IP (che identificano i computer collegati ad internet) relativi a utenti ritenuti responsabili dello scambio illegale di file: erano poi risaliti ai nomi degli utenti, anche italiani. In molti si sono visti recapitare una lettera con la richiesta di risarcimento del danno. Il Garante, richiamando anche la decisione dell'omologa Autorità svizzera, ha ritenuto illecita l'attività svolta dalle società.

Innanzitutto, ha ricordato il Garante, la direttiva europea sulle comunicazioni elettroniche vieta ai privati di poter effettuare monitoraggi, ossia trattamenti di dati massivi, capillari e prolungati nei riguardi di un numero elevato di soggetti.

Infine non sono stati rispettati i principi di trasparenza e correttezza, perchè i dati sono stati raccolti ad insaputa sia degli interessati sia di abbonati che non erano necessariamente coinvolti nello scambio di file. Sulla base del provvedimento del Garante, le società che hanno effettuato il monitoraggio dovranno ora cancellare, entro il 31 marzo, i dati personali degli utenti che hanno scambiato file musicali e giochi attraverso il sistema p2p.

La segnalazione era partita da Altroconsumo.

mercoledì 30 gennaio 2008

P2P: l'inizio di una rivoluzione o pirateria pura?

In pochi anni, il Peer-to-peer ha determinato la crisi di un'intera industria, quella discografica, che inesorabilmente ha visto precipitare le vendite dei cd. Sorte analoga attraversano anche altri settori, come il cinema, la tv, i giornali, il telefono e i videogiochi: infatti, in rete, i beni che si possono smaterializzare, hanno perso tutto il loro valore economico. Tutto è diventato gratuito: si ascolta musica, si fanno telefonate, si leggono giornali, si vedono film, si gioca.
Fino a poco tempo fa tutto questo era illegale, oggi non è più del tutto così; infatti, molti giornali online sono gratuiti, la telefonia via Internet è gratuita, la web tv è gratuita, stanno arrivando anche i primi film pagati interamente dalla pubblicità (il primo è "Voglio la luna", prodotto dal tour operator Hotelplan e da poco approdato in alcune sale italiane, i biglietti, ovviamente gratuiti si possono prendere soltanto online sul sito del film).
E' l'avvento di Internet e del World Wide Web ad aver reso possibile questo: offrire legalmente servizi gratuiti ad un pubblico vastissimo.

Il primo settore dove è avvenuta la svolta è quello della musica. Una rivoluzione vera e propria perché, a differenza della vecchia "pirateria" fisica, quella che ancora oggi porta nelle nostre strade milioni di copie di dischi copiati illegalmente e venduti a pochi euro, ha portato in pochissimo tempo milioni di persone a collegarsi alla rete e a condividere la loro musica.
Ovviamente si tratta di "furto", perchè copiare una canzone senza pagare i diritti d'autore significa semplicemente privare i musicisti dei frutti del loro lavoro. Ma tra gli internauti il termine "furto" è sempre sembrato inappropriato. Innanzitutto perché nel "file sharing"(scambio di file online), non c'è un oggetto fisico, tipo un disco, che passa da una persona all'altra; inoltre, la copia digitale che viene creata è semplicemente oggetto di un baratto, di uno scambio di files.
Seguendo tale logica, non sono gli "scaricatori" i "ladri", semmai le aziende che gestiscono le reti, che producono i software P2P, quelli che dai milioni di download quotidiani guadagnano traffico sui loro siti e pubblicità da vendere. E' da questa ipotesi che è partita Qtrax per portare, finalmente, nella legalità decine di milioni di persone che in tutto il mondo scaricano musica utilizzando i software di "file sharing" e le reti "peer to peer", annunciando la nascita del primo servizio legale di download musicale gratuito, interamente sostenuto dalla pubblicità.
La Qtrax ha forse annunciato troppo in fretta le sue intenzioni; in realtà è ancora priva del via libera definitivo da parte delle major discografiche, come hanno voluto sottolineare sia la Warner, che la Universal che la Emi.
Altri siti già offrono musica gratuitamente, facendo pagare il conto agli investitori pubblicitari: "Jamendo", che lavora sulla base delle nuove licenze Creative Commons, "We7", sito realizzato da una delle grandi star del rock, Peter Gabriel, o il sito italiano "Downlovers.it".

La direzione seguita dalla rete è una sola, quella dei contenuti gratuiti. Uno degli alfieri di questa rivoluzione è Janus Friis, un giovane di Copenhagen che a soli 31 anni si trova ad essere miliardario e, allo stesso tempo, uno dei principali protagonisti dell'"era gratuita". Friis è l'inventore di KaZaA, uno dei più fortunati software di file sharing al mondo, ed è sempre lui ad aver creato Skype, basato sempre sul "peer to peer" ma destinato, in questo caso, a far telefonare gratuitamente gli utenti della rete. Ora ha lanciato un nuovo sito, "Joost", dove ad essere gratis sono i contenuti video.

Attraverso Internet è possibile anche leggere gratuitamente i giornali di tutto il mondo, dal New York Times a Wall Street Journal, da Le Monde a El Pais, e la diffusione delle testate online cresce ogni giorno di più, assieme al numero delle persone che le legge.

Gratis è anche il software; moltissime applicazioni per ogni tipo di necessità, dalla scrittura al disegno, sono "freeware" e si possono facilmente reperire in rete; centinaia di siti offrono questa possibilità, quali, ad esempio "osliving. com"o "pc-facile.com"; grandi aziende come la Microsoft si sono dovute adeguare, diffondendo gratuitamente l' Internet Explorer e il Windows Media Player.

E' gratis anche la televisione; quella di "YouTube", con il suo gigantesco archivio di video, quella in diretta, offerta da siti come "Coolstreaming", che attraverso il peer to peer consente di vedere sul computer le tv di mezzo mondo, calcio compreso o quella di "iFilm", in cui si possono vedere film corti e videoclip.

Sono molti i gruppi di pressione che operano per un adeguamento delle norme sui diritti d'autore a questa nuova tendenza mondiale: dal "Free Software Movement" a chi lavora nel campo del "copyleft", ovvero del cambiamento delle leggi sul copyright. Tra questi ultimi il professor Lawrence Lessig che ha presentato al MidemNet di Cannes "Creative Commons", il movimento da lui stesso sostenuto per modificare i limiti che le norme del copyright impongono e che virtualmente mettono fuori legge milioni di utilizzatori di files audio e video del mondo: "Nessuno vuole essere un pirata - ha sottolineato Lessig - sono le regole che devono cambiare".

giovedì 24 gennaio 2008

Un nuovo modo di concepire la condivisione della musica: www.ezmo.it


A tre mesi dal lancio in Italia, il player di musica online di origine norvegese, Ezmo, gode già di una certa notorietà. Sono già tantissimi gli italiani che hanno deciso di utilizzare questo network e condividere la propria musica con gli amici attraverso il sito www.ezmo.it.
Questo sito, infatti, propone un nuovo modello per la musica sul web: Ezmo mette a disposizione uno spazio online illimitato e gratuito dove caricare i propri brani musicali per ascoltarli in streaming da qualsiasi luogo ove sia disponibile una connessione a Internet.
Le risorse che la rete mette a disposizione degli internauti si arrichisce di questo nuovo network, andando a rinforzare il ruolo che gioca il web nella vita dell'uomo. Prima con le foto e i blog, e adesso con la musica, la rete sta diventando sempre più una proiezione dell' individuo; quest' evoluzione, oltre che permettere di condividere la propria vita ed esperienze con il resto del mondo, può portare ad una dipendenza eccesiva!?

"Faith Fighter"

«Questo gioco non vuole arrecare offesa a nessuna religione in particolare. Il suo obiettivo è quello di spingere i giocatori a riflettere come le religioni e le sacre rappresentazioni sono spesso usate in maniera strumentale per alimentare e giustificare i conflitti tra nazioni e popoli».
È questo che si legge nella pagina web di presentazione del nuovo gioco «Faith Fighter», un videogame in Flash che vuole essere una vera e propria una provocazione.
Il videogioco non è altro che un semplice picchiaduro, che ha per protagonisti alcune divinità : Dio, Gesù, Ganesh, Maometto (che nella versione censurata ha il volto oscurato), Budda e Xenu,
(il dittatore extraterrestre che, secondo i fedeli di Scientology, 75 milioni di anni fa ha portato miliardi di alieni sulla Terra). Così, scelta una divinità o un profeta con cui giocare, inizia il combattimento; per giocare si usa la tastiera e si possono addiritura eseguire i famosi "colpi speciali". Lo scopo è sconfiggere tutti gli avversari e affermarsi quindi come unica verità superiore.
L'azienda produttrice del videogame è la Molleindustria, factory italiana già autrice di altri titoli controversi, che hanno per argomento temi politici e sociali di attualità (realizzati tutti in Flash e giocabili online), quali per esempio, «McDonald's Videogame» , in cui per avere successo e rimanere alla guida della multinazionale degli hamburger bisogna mettere da parte qualsiasi scrupolo, e «Operazione: Pretofilia», che prende di mira il clero immaginando la creazione (da parte del Vaticano) di una task-force per garantire l'impunità dei preti pedofili .
La provocazione è ovviamente voluta, nonostante il tema sia delicato e scottante. Proprio l'ironia e il cinismo, con cui Molleindustria affronta l'argomento, rischiano di urtare la sensibilità di molti credenti, che potrebbero sentirsi offesi dal videogioco.
Gli ideatori del gioco, inoltre, ritengono opportuno segnalare: «Il gioco contiene una rappresentazione del Profeta Maometto. Se pensi che questo ti possa offendere, ti chiediamo di giocare la versione censurata, in cui il volto del personaggio è oscurato. O meglio ancora, lascia perdere questo gioco».

venerdì 11 gennaio 2008


È stata modificata la legge sul diritto d'autore, tra il 21 e il 22 dicembre 2007, con l'aggiunta di un comma ad hoc per internet: lo scopo è migliorare la divulgazione della cultura online. Un piccolo passo avanti per adattare la vetusta legge sul diritto d'autore alla realtà del web.

Il primo comma, già esistente, dell'art. 70 della legge sul diritto d'autore permette solo di citare parti di un'opera coperta da copyright, allo scopo di commento.
Il nuovo comma 1-bis, invece aggiunge una possibilità:

È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet a titolo gratuito di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradati, per uso didattico o enciclopedico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentito il Ministro della pubblica istruzione e dell'università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all'uso didattico o enciclopedico di cui al precedente periodo”.

Secondo Folena, presidente della Commissione Cultura alla Camera (che ha elaborato la modifica), per immagini e musica di qualità degradata si intende semplicemente "una qualità non paragonabile a quella di un cd, ma comunque ascoltabile. O un'immagine con dimensioni non utili alla riproduzione a stampa (quindi praticamente tutte le immagini del web)".
"Abbiamo voluto questo comma- aggiunge- per creare un primo spazio libero online dalle pastoie del vecchio diritto d'autore. L'abbiamo fatto tenendo conto delle migliaia di professori che hanno ricevuto multe e ingiunzioni, dalla Siae, per avere pubblicato opere a scopo didattico sui propri siti. Grazie a questo nuovo comma, potranno farlo senza rischiare più niente".
Mi sembra di capire che uno scienziato potrà pubblicare solo immagini “degradate”, mentre un blog che copre i suoi costi (a fini di lucro) con la pubblicità di Google dovrà pagare il bollino SIAE.
Nonostante il chiarimento dell' on. Folena, la legge resta molto imprecisa e vaga. Infatti, secondo il nuovo comma, spetterà a un decreto (futuro) del Ministro per i beni e le attività culturali stabilire, in particolare, secondo quali criteri si definisce degradata un'opera.

Il lavoro da fare, sul fronte della divulgazione della cultura in internet, è tuttavia ancora molto. Su internet impazzano da mesi le polemiche contro il decreto Urbani (voluto dal precedente governo e ancora in vigore), che tra le altre cose impedisce ai siti di pubblicare immagini di opere presenti in musei italiani. Wikipedia è stata quindi costretta a rimuoverle dal proprio sito. A riguardo, contro questo stato di cose, c'è stata a ottobre un'interrogazione parlamentare del socialista Franco Grillini, al ministro dei Beni Culturali.

mercoledì 26 dicembre 2007

Il Tostapane "ideale"


Girovagando su Internet mi sono imbattuto su una foto molto interessante.......il tostapane ideale........
Trasparente, funzionale e dal design originale.
I tostapane attuali hanno tutti il difetto di tostare il pane a “scatola chiusa”, e basta un attimo di distrazione per mandare tutto in fumo. La trasparenza, in questo caso, è ciò che ottimizza la funzionalità dell'elettrodomestico, consentendo di controllare visivamente in ogni momento il grado di cottura del toast. Purtroppo il design deve fare i conti con la fattibilità; infatti, i vetri attuali non permettono di scaldare a sufficienza il pane, ma non è da escludere che in futuro tale idea possa essere messa in pratica (lo sviluppo della tecnologia ci ha abituati a ben altro...).

domenica 23 dicembre 2007

Come creare indirizzi e-mail temporanei con Firefox

Recentemente ho scoperto un' interessante estensione per Mozilla Firefox, TrashMail, con cui è possibile creare degli indirizzi e-mail temporanei, che ci consentono di proteggerci da spam quando ci registriamo in siti, forum o newsletter poco attendibili. Infatti, dopo alcuni giorni, l' indirizzo e-mail si cancellerà automaticamente.
L' utilizzo dell' estensione è molto semplice: una volta installata su Firefox, basterà cliccare col pulsante destro del mouse dentro lo spazio su cui digitare l'indirizzo e-mail; spunterà una finestra tra le cui voci vi sarà "incolla indirizzo temporaneo"; cliccate su questa voce e il gioco è fatto, avrete un indirizzo temporaneo sul sito 'trashmail.net' che vi eviterà di riempire di "spazzatura" la vostra e-mail principale.

sabato 22 dicembre 2007

«Il Wifi fa male» e a Parigi lo disattivano...



Il Wifi è stato bloccato in 4 biblioteche di Parigi dopo che gli impiegati hanno accusato vomito, vertigini e insonnia
.
Un fenomeno in espansione che ha preoccupato il comune di Parigi che ha disattivato il segnale in quattro biblioteche pubbliche. Decisione in linea con quanto già accaduto in Inghilterra, Germania e Canada. Nelle quattro biblioteche gli impiegati hanno cominciato a sentirsi male, soprattutto quelli che lavoravano vicino ai ripetitori WiFi. «Nausea, vertigini, insonnia - spiega Stephen Kerckhove, direttore generale di Agir pour l'Environnement (Ape) - sono sintomi tipici da campo magnetico nocivo».
L'Ape e un'altra associazione hanno imposto una moratoria che la settimana prossima potrebbe estendersi al resto delle biblioteche della Ville Lumière. «Non siamo contro il Wifi a priori - precisa Kerckhove - ma è necessario affrontare scientificamente la questione».

Un anno fa, l'Autorità di regolamentazione delle telecomunicazioni elettroniche (Arcep) aveva definito innocuo il Wifi ad uso domestico. «Il problema - sottolinea Kerckhove - si pone quando il segnale copre zone più vaste». Un primo studio è stato avviato dalla stessa Arcep, ma i risultati saranno noti solo a fine 2008.

In Inghilterra, il Sindacato degli insegnanti ha chiesto la sospensione del segnale nelle scuole, cogliendo l'allarme lanciato da William Stewart, presidente della Health Protection Agency. A giugno, un'inchiesta della Bbc dimostrava che il campo magnetico in un'aula equipaggiata con Wifi era tre volte più potente di quello emesso da un ripetitore Gsm.
In Germania, lo scorso anno, il Wifi è stato vietato in tutte le scuole di Francoforte e la scorsa estate, il governo ha chiesto ai tedeschi di privilegiare l'accesso via cavo.
In Canada, il rettore dell'Università di Lakehead (Ontario) ha cablato con fibre ottiche il campus, disattivando tutte le centraline Wifi, «perché - si legge sul sito dell'ateneo - è provato che le onde elettromagnetiche provocano disturbi comportamentali, ostacolano le funzioni cognitive, favoriscono lo stress, interferiscono con le onde cerebrali».

Insomma, insorgono dei casi che mettono in discussione tale tecnologia sotto il profilo della salute. I primi dati sembrano mostrare abbastanza allarmanti, ma bisognerà attandere ulteriori studi per conoscere la gravità del problema.

giovedì 20 dicembre 2007

Toshiba presenta il mini-reattore nucleare da appartamento

Toshiba ha messo a punto una nuova tecnologia che permetterà la produzione di energia a basso costo, 5 cents per kw/H.
Da quanto scritto sul sito www.nextenergynews.com, la società giapponese ha sviluppato un nuovo tipo di mini-reattore nucleare, pensato per la produzione di energia per singoli appartamenti, condomini e piccole imprese. Il lancio del prodotto è previsto per il prossimo anno in Giappone e per il 2009 in Europa. Una rivoluzione che per il singolo cittadino può rappresentare un modo semplice per svincolarsi dalle grandi compagnie energetiche e divenire immuni da black-out e crisi geopolitiche.
L' utilizzo del mini reattore è molto semplice, infatti non ha bisogno di alcun controllo per innescare la reazione. La nuova tecnologia utilizza Litio-6, un isotopo che ha la capacità di assorbire autonomamente neutroni. L'isotopo sarà contenuto allo stato liquido in serbatoi collegati attraverso un tubo al cuore del reattore. Il sistema messo a punto dalla Toshiba dovrebbe avere una resistenza di circa 40 anni e una produzione di energia a costi molto bassi: 5 cents per Kilowatt ora, la metà del prezzo medio dell'energia proveniente da una centrale elettrica. La società, che è già leader nella produzione energetica in Giappone, con una capacità produttiva pari al 34% del totale nazionale, nell'agosto dello scorso anno aveva acquisito il gruppo Westinghouse , proprio con lo scopo di divenire un player globale nel mercato dell'energia nucleare.

mercoledì 12 dicembre 2007

Il nuovo operatore di telefonia mobile, PosteMobile


Lo scorso 26 novembre ha fatto il suo ingresso sul mercato un nuovo operatore di telefonia mobile: PosteMobile. L'operatore fa capo a Poste Italiane e si propone di offrire un servizio integrato di telefonia mobile con alcuni servizi di Poste Italiane; Attraversi il cellulare è, infatti, possibile disporre di alcuni servizi come: controllare il saldo e i movimenti del proprio conto BancoPosta o del PostPay, ricaricare la propria SIM, ricaricare la propria carta PostPay.

PosteMobile non ha sviluppato una propria rete distributiva, ma si appoggia tecnicamente a una rete già esistente, quella di Vodafone Italia; pertanto gli utenti di PosteMobile comunicheranno attraverso la rete Vodafone. PosteMobile è, dunque, il terzo operatore virtuale presente sul mercato italiano. All'inizio dell'estate, infatti, avevano iniziato la loro attività UnoMobile (nata dall'accordo tra il gruppo della grande distribuzione Carrefour Gs con Vodafone Italia) e CoopVoce (facente capo al gruppo di grande distribuzione Coop e nata in seguito all'accordo con Tim).

martedì 27 novembre 2007

Il telefono con 2 Sim: Duo Atom di WND Telecom


La WND Telecom ha presentato sul mercato coreano un telefono cellulare in grado di ospitare contemporaneamente 2 SIM, il Duo Atom; esso è un cellulare GSM tribanda, dotato di un doppio schermo touchscreen sul fronte: quello superiore funge da display mentre quello inferiore è dedicato alla tastiera virtuale. Il telefono, inoltre, è dotato di un sensore gravitazionale; basta ruotare il telefono di 180° per scambiare la posizione di display e tastiera sui due schermi e passare, così, da un numero all'altro.
Su http://www.wndtelecom.com, il sito del produttore, è possibile vedere come funziona il sistema che consente il passaggio da una sim all’altra.

Le caratteristiche principali del WND DUO Atom sono:

  • Tri-Band (GSM 900/1800/1900 MHz)
  • Dimensioni: 109 mm x 48 mm x 14.5 mm
  • Memoria interna di 128 MBytes (espandibile con scheda MicroSD esterna)
  • Display da 176 x 220 pixels di tipo TFT LCD
  • Fotocamera da 3 Megapixels con Auto Focus Camera
  • Bluetooth
  • Tv-out
  • Player mp3
L'originilità e l'innovazione di questo telefono lo portano ad essere il primo nel suo genere; sicuramente il sistema delle due SIM (che è l'aspetto più originale e funzionale) sarà presto preso ad esempio da altre case costruttrici. Frequente, infatti, è il caso di persone che portano con sè più cellulari perchè possessori di diverse SIM; con telefoni del genere tutti questi utenti saranno felici di portare "meno peso" con loro.
L’unica pecca è che non è umts, quindi non sarà possibile utilizzare i servizi forniti da questo tipo di tecnologia.

I conti correnti a "zero spese" on-line


Leggendo il Sole 24 Ore On-Line, sono stato attratto da un articolo di Vito Lops, che riporto quasi integralmente: "Con internet il sogno di un conto corrente a "zero spese" può diventare realtà. Sulla scia dell'esempio anglosassone anche in Italia oggi è possibile trovare sportelli virtuali che non prevedono commissioni per le operazioni e che, in molti casi, offrono alti tassi di interesse.
I dati evidenziano che gli italiani, seppur al piccolo trotto, si stanno accorgendo dei risparmi di tempo e denaro ottenuti ricorrendo al fai-da-te via Web. Tanto che - secondo l'ultimo rapporto Kpmg - in Italia sono oltre 10 milioni i conti correnti Web aperti, pari al 27% del totale. Anche se solo 3,4 milioni sono utilizzati effettivamente (dati a fine 2006)...

...la soluzione a costo zero proposta da Iw Bank. Il conto offre un rendimento annuo lordo del 4% (2,92% al netto della ritenuta fiscale del 27%), bancomat con prelievi gratuiti da qualsiasi sportello d'Europa, carta di credito e prepagata, libretto di assegni, bonifici illimitati, oltre all'accredito dello stipendio e all'accesso ai servizi di investimento di trading online. Per effettuare versamenti c'è la possibilità di rivolgersi alle filiali del Gruppo Ubi (in questo caso sono previste commissioni fino a 2,5 euro per operazione).

Fineco ha qualche funzione in più (ricarica di cellulari, Rid bancari, pagamenti F24) dietro un costo annuo di 5,8 euro. Le giacenze oltre 2mila euro vengono remunerate al tasso lordo del 3,75% (2,74% al netto della ritenuta fiscale del 27%).

Nell'elenco dei più economici figura anche l'home banking di Banca Sella, «Conto tuo clic», che incide sul portafoglio dei clienti per 30,2 euro annui.

Poi c'è We@bank, divisione online del gruppo Bipiemme, che propone Conto@me, una soluzione che include carta di credito e bancomat gratuiti. Sui depositi maturano interessi lordi al tasso del 3,9% (2,85% al netto) (fino a 50mila euro) che sale al 4,25% per chi effettua 18 eseguiti di Borsa a trimestre.

Poi ci sono i conti di deposito, prodotti che a fronte di un'operatività ridotta offrono alte remunerazioni. Ciò consente, a chi è indeciso su dove collocare i propri risparmi, di vedere rivalutata oltre la soglia dell'inflazione la liquidità parcheggiata nel conto.
Tra questi spicca il deposito Santander che paga il 5% lordo fino al 31 dicembre oppure il 4,5% ( al netto 3,28%) per i prossimi 12 mesi su giacenze non superiori a 50mila euro.
Stesso tasso promozionale (il 4,5% lordo) per Conto Arancio di Ing direct che viene applicato su giacenze fino a 1,5 milioni di euro."

giovedì 15 novembre 2007

Operazioni antipirateria in Italia: multe record ma anche assoluzioni


Da vari nuclei della Guardia di Finanza giunge segnalazione di varie operazioni antipirateria che vanno a colpire da una parte quattro grandi uploader e dall'altra aziende che utilizzano software illegalmente.

L'indagine della Guardia di Finanza di Melegnano ha permesso di individuare e denunciare 4 grandi "uploader" e di applicare sanzioni complessive che vanno da un minimo di 12 ad un massimo di 25 milioni di euro, così come previsto dall'art. 174-bis della Legge 633/41 sul diritto d'autore. Sono stati sequestrati 6 computer (desktop e notebook), 7 Hard Disk esterni e 2.377 tra CD-ROM e DVD. Nel materiale hardware sequestrati sono state complessivamente rinvenute 121.566 opere, detenute e messe illecitamente in condivisione.

Parallelamente, dalla Guardia di Finanza di Firenze giunge ulteriore notifica relativa ad una iniziativa portata a termine in collaborazione con la consulenza tecnica della Business Software Alliance (BSA) e relativa all'uso di software pirata in ambito lavorativo: nella provincia di Firenze è stato riscontrato che circa il 70% dei soggetti economici controllati faceva uso di software illecitamente duplicato, o semplicemente installato - per l'attività imprenditoriale - al di fuori dei regolari contratti di licenza (cioè se ne possedeva una sola copia e la si utilizzava su più computer). Tra i software più "copiati" i nomi a comparire sono i soliti noti: Microsoft, Adobe, Autodesk, Symantec e McAfee.

Per quanto riguarda il mondo del peer-to-peer, una delle ultime notizie è quella di «un 29enne, imputato per aver scaricato 670 canzoni in formato Mp3 e 2 film in formato Avi» ,che viene assolto dai giudici di Milano (fonte ANSA). La pubblica accusa aveva chiesto 7 mesi di reclusione come penale, ma dagli accertamenti è risultato che la collezione aveva mera utilità personale e le accuse sono così cadute nel nulla.
Le sanzioni disposte, in ogni caso, non riguardano il download ad uso personale. I 10 milioni di utenti che giornalmente connettono in rete, pronti a scambiarsi materiale grazie al peer-to-peer, possono stare abbastanza tranquilli: l’Unione Europea, infatti, ha deciso di punire soltanto la criminalità organizzata, che agisce appunto su larga scala e scatena la crisi del settore musicale.

martedì 13 novembre 2007

Microsoft lancia Zune 2 e sfida l'IPod della Apple


Oggi è il giorno del debutto della seconda generazione degli Zune (i nuovi lettori musicali della Microsoft). Le novità riguardano, innanzi tutto, il firmware; infatti, è scaricabile gratuitamente dal sito zune.net e permetterà di aggiornare i modelli della prima generazione; Per quanto riguarda le funzionalità del nuovo dispositivo - fra cui funzionalità podcast, la sincronizzazione dei contenuti fra pc e lettore via Wi-Fi, la possibilità di riprodurre filmati archiviati su un computer Windows - si potranno replicare su quello vecchio. I tre modelli in vendita da oggi negli Stati Uniti sono: lo Zune da 80 GByte, di colore nero, che si presenta con uno schermo da 3,2 pollici e prezzo di listino di 249,99 dollari, e gli ultracompatti da 4 e 8 Gbyte, che si potranno comprare nelle tinte rosa, verde, nero e rosso, al prezzo rispettivamente di 149.99 e 199.99 dollari.
Il nuovo Zune 2 è stato ritoccato anche sotto il profilo del design, ed ha nel nuovo Zune Pad, un bottone di navigazione sensibile al tocco che permette di navigare fra i vari menu e organizzare le playlist dei brani in modo più agevole rispetto al passato, la miglioria più significativa. Altre novità sono il tuner Fm integrato e lo schermo a colori ad alta risoluzione, per visualizzare immagini e video.
Ma è nel software che Microsoft ha investito più risorse per rendere lo Zune in grado di gareggiare con l'accoppiata iPod-iTunes della Apple. Oltre alle nuove capacità wireless di condivisione dei contenuti digitali, infatti, il lettore è pensato in funzione dello store musicale (lo Zune Marketplace) nell'ottica di facilitare il download dei brani dal Web al dispositivo e di elevare il livello di interattività nella scelta e nell'ascolto degli stessi (grazie alla nuova comunità musicale on line Zune Social).
Insomma, Microsoft lancia la sfida al gigante del settore Apple, ma non sarà facile uscirne vincitori; infatti, il fenomeno IPod va oltre l'impiego di sola tecnologia: è infatti, per i più, un fenomeno di moda e di status, in cui sicuramente il design gioca un ruolo molto importante. Nei prossimi mesi vedremo se Microsoft riuscirà a togliere quota di mercato ad Apple; a mio avviso, nonostante le nuove funzionalità e il nuovo design dello Zune 2, anche questo tentativo risulterà del tutto vano.

Celle fotovoltaiche a basso costo diventano realtà


È pronto il motore di una nuova cella fotovoltaica, detta pancromatica, perchè capace di assorbire non solo tutte le lunghezze d'onda della luce visibile, ma anche quelle dell' infrarosso. Ora l'attenzione è rivolta alla progettazione della scocca e dell'aerodinamica. Tale cella è costruita con composti organici di sintesi (coloranti denominati squaraìne) ed avrà il pregio di essere a basso costo, perché realizzabile con un processo simile alla verniciatura, e rispettosa dell'ambiente, perché le squaraìne non sono tossiche. Il nuovo materiale è nato dalla collaborazione del gruppo di ricercatori del Dipartimento di scienza dei materiali dell'Università di Milano-Bicocca guidato da Giorgio Pagani con la Northwestern university di Evanston (Illinois) e con un partner industriale che, per il momento, desidera rimanere in incognito.

Il principio di funzionamento di queste celle è il seguente: se una molecola organica assorbe energia sotto forma di luce in presenza di un'altra molecola ben precisa (partner), la prima non è più in grado di trattenere alcuni suoi elettroni che si mettono a migrare verso gli elettrodi della cella quando vi si applichi una tensione. La migrazione degli elettroni costituisce una corrente elettrica.

A fronte di un'efficienza non proprio elevata, pari al 7% nei prototipi, le celle di questo tipo presentano due grandi vantaggi rispetto a consimili dispositivi fotovoltaici al silicio, con cui non si pongono in competizione, ma piuttosto in sinergia per far fronte all'emergenza petrolio – spiega Pagani –. Il primo vantaggio sta nel costo assai modesto, che si può ipotizzare fino a 50 volte inferiore perché il processo di produzione sarà simile alla stampa di un quotidiano: al posto della carta sulle rotative scorrerà la pellicola. Il secondo vantaggio: i produttori non avranno il problema dell'approvvigionamento del materiale (problema, invece, prevedibile per chi produce celle al silicio dato che questo semiconduttore sarà sempre più richiesto sul mercato).

venerdì 9 novembre 2007

Canone Telecom Italia, Firma la Petizione per Abolirlo.


Ecco il link per chi volesse firmare la petizione per abolire il canone Telecom. Nella stessa pagina troverà ulteriori informazioni sull'argomento.

lunedì 5 novembre 2007

Sistemi operativi e smartphone


Fondamentale nella scelta di uno smartphone è il sistema operativo di cui esso dispone. Sono 6 i sistemi operativi che sono in combutta tra loro:
Symbian, nato dalle ceneri di Psion, è di proprietà di un consorzio di fabbricanti di telefoni cellulari (soprattutto Nokia, ma anche Ericsson, Sony-Ericcson, Panasonic, Siemens e Samsung), ha delle doti di grande semplicità e stabilità, è molto versatitile e gode di molte applicazioni generate da terze parti; inoltre, garantisce un'ottima integrazione con gli applicativi Microsoft di Windows e una netta predisposizione sia per l'ambiente business che per quello multimediale.
BlackBerry, creato con lo scopo principale di agevolare la messaggistica email, è anch'esso relativamente semplice e abbastanza versatile; infatti, negli ultimi anni si sono sviluppati software di terze parti che consentono ai dispositivi blackberry le più svariate funzioni audio/video e soprattutto negli ultimi modelli ulteriori funzioni multimediali e di localizzazione GPS.
Palm Os, è molto semplice e versatile, ma su di esso pesa l'eredità di un sistema pensato per gli organizer e la lentezza di evoluzione; esso sembra infatti avviato al tramonto.
Windows Mobile, si integra bene con i pc, infatti la sua interfaccia grafica è pensata in modo da essere il più possibile simile a quella di Windows. Esso ha buone doti di intrattenimento (audio, video, fotografia), però, l'ultima edizione, la 6, mantiene ancora versioni differenti a seconda del tipo di telefono o palmare con i quali è usato.
Linux, ha ottime performance, ma il problema di una notevole complessità anche nell'arricchire lo smartphone di software sviluppato da terze parti. Inoltre non ha ancora raggiunto uno standard come piattaforma per telefoni cellulari.
Mac Os, di Apple, è l'ultimo arrivato sulla scena; esso è installato sull' iPhone e viene utilizzato con poche variazioni anche su una nuova linea di iPod Touch. E' il più innovativo ed è fortemente incentrato sulla multimedialità ma ancora un pò immaturo: ha funzionalità limitate rispetto ai concorrenti e non permette l'installazione di applicazioni di terze parti.

giovedì 1 novembre 2007

Gentiloni e il bando sul WiMax

Il Ministro Paolo Gentiloni ha fatto il bando sul WiMax, una nuova tecnologia che trasmette a 50 km con costi d'impianto molto bassi e che dovrebbe risolvere il problema del digital divide nel nostro paese. Il Ministro Gentiloni ha deciso di far partecipare al bando Telecom, Vodafone, Wind e H3G, cioè gli operatori UMTS ritenuti i responsabili del digital divide in Italia. Sembra proprio un controsenso. Pertanto, alcuni soggetti, tra cui Beppe Grillo, si stanno muovendo per evitare quest' ennesima presa per i fondelli nei confronti dei consumatori e dell'intero popolo italiano; infatti, è stata bandita una petizione con la quale si chiede di non consentire a queste 4 aziende di partecipare al bando. Per maggiori informazioni sul digital divide consultate questo sito.