giovedì 15 novembre 2007

Operazioni antipirateria in Italia: multe record ma anche assoluzioni


Da vari nuclei della Guardia di Finanza giunge segnalazione di varie operazioni antipirateria che vanno a colpire da una parte quattro grandi uploader e dall'altra aziende che utilizzano software illegalmente.

L'indagine della Guardia di Finanza di Melegnano ha permesso di individuare e denunciare 4 grandi "uploader" e di applicare sanzioni complessive che vanno da un minimo di 12 ad un massimo di 25 milioni di euro, così come previsto dall'art. 174-bis della Legge 633/41 sul diritto d'autore. Sono stati sequestrati 6 computer (desktop e notebook), 7 Hard Disk esterni e 2.377 tra CD-ROM e DVD. Nel materiale hardware sequestrati sono state complessivamente rinvenute 121.566 opere, detenute e messe illecitamente in condivisione.

Parallelamente, dalla Guardia di Finanza di Firenze giunge ulteriore notifica relativa ad una iniziativa portata a termine in collaborazione con la consulenza tecnica della Business Software Alliance (BSA) e relativa all'uso di software pirata in ambito lavorativo: nella provincia di Firenze è stato riscontrato che circa il 70% dei soggetti economici controllati faceva uso di software illecitamente duplicato, o semplicemente installato - per l'attività imprenditoriale - al di fuori dei regolari contratti di licenza (cioè se ne possedeva una sola copia e la si utilizzava su più computer). Tra i software più "copiati" i nomi a comparire sono i soliti noti: Microsoft, Adobe, Autodesk, Symantec e McAfee.

Per quanto riguarda il mondo del peer-to-peer, una delle ultime notizie è quella di «un 29enne, imputato per aver scaricato 670 canzoni in formato Mp3 e 2 film in formato Avi» ,che viene assolto dai giudici di Milano (fonte ANSA). La pubblica accusa aveva chiesto 7 mesi di reclusione come penale, ma dagli accertamenti è risultato che la collezione aveva mera utilità personale e le accuse sono così cadute nel nulla.
Le sanzioni disposte, in ogni caso, non riguardano il download ad uso personale. I 10 milioni di utenti che giornalmente connettono in rete, pronti a scambiarsi materiale grazie al peer-to-peer, possono stare abbastanza tranquilli: l’Unione Europea, infatti, ha deciso di punire soltanto la criminalità organizzata, che agisce appunto su larga scala e scatena la crisi del settore musicale.

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