mercoledì 12 novembre 2008

La legge ammazza-blog

(Imbavagliare l'informazione e la conoscenza...)

Nel 2007 era stato proposto il disegno di legge conosciuto come legge Levi-Prodi, che prevedeva per i blogger l' obbligo di registrarsi nel Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) e l’estensione su di loro dei reati a mezzo stampa. Ma dopo alcuni mesi, il Governo Prodi cadde e con lui anche la proposta.
Il 6 novembre scorso, nel silenzio più assoluto, riecco spuntare la proposta con un nuovo testo (C-1269) ed assegnata, in sede referente, alla VII Commissione Cultura della Camera.
Gl articoli salienti della nuova proposta sono i seguenti:


Art. 2.
(Definizione di prodotto editoriale).
1. Ai fini della presente legge, per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione o di intrattenimento e destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso. 2. Non costituiscono prodotti editoriali quelli destinati alla sola informazione aziendale, sia ad uso interno sia presso il pubblico.
Art. 4.
(Rassegne stampa).
1. I soggetti che attraverso la sola riproduzione di articoli quotidiani o periodici realizzano rassegne stampa, ivi comprese quelle ad uso interno, sono tenuti a riconoscere i diritti degli autori degli articoli riprodotti e degli editori delle testate da cui gli articoli sono tratti.
Art. 8.
(Attività editoriale sulla rete internet).
1. L'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale sulla rete internet rileva anche ai fini dell'applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.
2. Per le attività editoriali svolte sulla rete internet dai soggetti pubblici si considera responsabile colui che ha il compito di autorizzare la pubblicazione delle informazioni.
3. Sono esclusi dall'obbligo dell'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un'organizzazione imprenditoriale del lavoro.


Da ciò consegue che:
Secondo l' art. 2, qualsiasi blog è considerato prodotto editoriale.
Secondo l'art. 8, i soggetti che svolgono attività editoriali (quindi anche tutti i blogger) devono registrarsi nel ROC e, pertanto, diventano soggetti alle responsabilità per reati a mezzo della stampa; chi è obbligato a registrarsi e non lo fa può essere denunciato per stampa clandestina.


Sempre l' art. 8, precisa, però, che sono esclusi dall' obbligo di iscrizione nel ROC i siti o i blog che non costituiscono il frutto di un'organizzazione imprenditoriale di lavoro. Su questa esclusione è importante soffermarsi, infatti, la proposta di legge sembra concedere uno spiraglio. L' obbligo di registrazione è a carico di tutti quei blog che sono frutto di un' organizzazione imprenditoriale di lavoro, cioè da cui presumibilmente derivi un' attività lucrosa; l' attività lucrosa può essere associata a banner pubblicitari (tipo Google AdSense) o alla vendita di prodotti. Quindi, nel caso di blog privi di banner pubblicitari e "non commerciali", l' obbligo di iscrizione non dovrebbe sussistere. Scrivo così in quanto la definizione di "organizzazione imprenditoriale di lavoro" può essere oggetto di diverse interpretazioni. In base alle mie conoscenze giuridiche, in prima battuta la tradurrei in "attività economica col fine di lucro"; ma potrebbe tradursi anche in "attività economica organizzata in forma d' impresa con o senza fine del lucro"; sia nel diritto commerciale che nel codice civile italiano, la definizione usata nell' art. 8 non trova eguali ed è pertanto molto ambigua (scusando la frase, ma che cazzo vuole dire???).


Nel caso la proposta dovesse passare e diventare legge a tutti gli effetti (caso, secondo me, molto probabile), l' unico modo per continuare a fare informazione tramite i blog potrebbe essere quello di rimuovere da questi tutti i banner pubblicitari (es. Google AdSense) e cessare la vendita di beni o servizi; per la libertà d' informazione credo ne valga la pena.

6 commenti:

Unknown ha detto...

Anche se, tolti di mezzo i banner e quant'altro, troveranno lo stesso un modo iniquo di bloccare i blog politicizzati. Ecco, ora bisogna stare all'erta più che mai.

pietro ha detto...

Quella di creare blog non pubblicizzati e non commerciali potrebbe essere una "scappattoia"; e sottolineo "potrebbe", perchè come te penso che cercheranno in tutti modi di bloccare l'informazione libera sul web. Seguirò da vicino l'iter parlamentare del disegno e pubblicherò gli aggiornamenti in seguito.

Valen ha detto...

"...un paese dove il più caro amico di uno dei leader che simboleggiò la corruzione della classe politica del paese diventò l'uomo più ricco, l'imprenditore più famoso, il premier più amato, il leader di partito più votato; il segretario dell'ex partito neofascista diventò presidente della camera, terza carica della stato; uno dei dirigenti dello stesso partito fu eletto sindaco della capitale; l'opposizione fu sciolta in modo democratico e le venne affidato il compito di autodistruggersi; gli ultimi dirigenti di quello che fu il più grande partito comunista dell'Europa occidentale lasciarono spontaneamente la guida a un uomo della Democrazia Cristiana, il loro avversario storico; il resto della sinistra si divide così tante volte che alla fine raggiunse proporzioni omeopatiche; a raccoglierne l'eredità fu soprattutto un magistrato; intanto il tutto il paese si diffuse il fenomeno delle ronde. Ma è quello che venne dopo che fa paura." Giovanni de Mauro

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

Ah! finalmente ho trovato quello che cercavo. A volte ci vuole tanta fatica a trovare anche una minima parte di informazioni utili..

Anonimo ha detto...
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