È stata modificata la legge sul diritto d'autore, tra il 21 e il 22 dicembre 2007, con l'aggiunta di un comma ad hoc per internet: lo scopo è migliorare la divulgazione della cultura online. Un piccolo passo avanti per adattare la vetusta legge sul diritto d'autore alla realtà del web.
Il primo comma, già esistente, dell'art. 70 della legge sul diritto d'autore permette solo di citare parti di un'opera coperta da copyright, allo scopo di commento.
Il nuovo comma 1-bis, invece aggiunge una possibilità:
“È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet a titolo gratuito di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradati, per uso didattico o enciclopedico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentito il Ministro della pubblica istruzione e dell'università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all'uso didattico o enciclopedico di cui al precedente periodo”.
"Abbiamo voluto questo comma- aggiunge- per creare un primo spazio libero online dalle pastoie del vecchio diritto d'autore. L'abbiamo fatto tenendo conto delle migliaia di professori che hanno ricevuto multe e ingiunzioni, dalla Siae, per avere pubblicato opere a scopo didattico sui propri siti. Grazie a questo nuovo comma, potranno farlo senza rischiare più niente".
Mi sembra di capire che uno scienziato potrà pubblicare solo immagini “degradate”, mentre un blog che copre i suoi costi (a fini di lucro) con la pubblicità di Google dovrà pagare il bollino SIAE.
Nonostante il chiarimento dell' on. Folena, la legge resta molto imprecisa e vaga. Infatti, secondo il nuovo comma, spetterà a un decreto (futuro) del Ministro per i beni e le attività culturali stabilire, in particolare, secondo quali criteri si definisce degradata un'opera.
Il lavoro da fare, sul fronte della divulgazione della cultura in internet, è tuttavia ancora molto. Su internet impazzano da mesi le polemiche contro il decreto Urbani (voluto dal precedente governo e ancora in vigore), che tra le altre cose impedisce ai siti di pubblicare immagini di opere presenti in musei italiani. Wikipedia è stata quindi costretta a rimuoverle dal proprio sito. A riguardo, contro questo stato di cose, c'è stata a ottobre un'interrogazione parlamentare del socialista Franco Grillini, al ministro dei Beni Culturali.
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