venerdì 9 novembre 2007

La protesta dei farmacisti titolari


I farmacisti hanno scelto la linea dura contro le novità contenute nel nuovo decreto Bersani sulle liberalizzazioni (in particolare l'art.2 del d.d.l. 1644). In segno di protesta, infatti, i farmacisti hanno deciso di disdire la convenzione con il Servizio sanitario nazionale. Ciò comporta che dal 19 novembre i cittadini italiani saranno costretti a pagare di tasca propria tutti i farmaci rimborsati dal Ssn, per i quali potranno ottenere il rimborso solo successivamente, rivolgendosi alla Asl. L'annuncio è arrivato da Giorgio Siri, presidente di Federfarma, associazione di categoria che rappresenta le 17 mila farmacie private. Nel corso di una conferenza stampa, a Roma, indetta insieme alle farmacie comunali aderenti ad Assofarm e alla Federazione degli Ordini dei farmacisti (Fofi), Siri ha precisato che l'iniziativa è stata già decisa dal Consiglio di presidenza di Federfarma e che, il 15 novembre l'Assemblea deciderà modalità e termini della protesta. I farmacisti contestano, l'articolo 2 del disegno di legge Bersani-ter (già approvata alla Camera dei Deputati e attualmente in discussione al Senato), che prevede la vendita dei farmaci di fascia C, quelli a pagamento con obbligo di ricetta, anche in supermercati e parafarmacie. Con inusutata arroganza, i titolari di farmacia uniti ai rappresentanti del Fofi (che dovrebbe rappresentare tutta la categoria e non solo i farmacisti titolari) si permettono di ricattare il Paese e il Ministro delle attività produttive, perchè receda dall'intento di liberalizzare questo mercato. I titolari degli esercizi farmaceutici (parafarmacie) aperti dopo il primo decreto Bersani sono pronti a sostituire le farmacie che sciopereranno, per alleviare il disagio ai cittadini. E' il momento di dire basta agli interessi e ai privileggi di alcuni a danno dei più e di dire basta ai monopoli e alle rendite feudali, sperando che questa politica di liberalizzazione dell'economia italiana arrivi a compimento. In attesa che vi sia una reale presa di coscienza del problema, il portale Farmacia libera organizza una petizione, con la quale si chiede agli Organi di Governo di permettere ad un Farmacista, laureato e abilitato alla professione, di aprire liberamente un proprio esercizio e dispensare farmaci in regime privatistico; infatti, lo Stato non deve impedire che ciò avvenga, perchè sarebbe contrario ai principi di libertà e democrazia economica.

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