mercoledì 8 ottobre 2008

I risparmi degli italiani sono garantiti?

In questo momento di bufera economica, in cui neanche gli esperti sanno cosa può succedere, in cui chi ha qualche informazione la tiene per sè, gli italiani guardano con trepidazione i loro risparmi, con la paura che possano volatilizzarsi con la caduta del proprio istituto bancario.

Ciò che molti non sanno è che le banche che operano in Italia aderiscono ad un sistema di garanzia, che tutela i depositi nominativi con obbligo di rimborso da parte delle banche.
In particolare, il Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd - così si chiama il sistema di garanzia italiano) garantisce i conti bancari fino a 103.291,38 euro per depositario. La somma riguarda ciascun cliente e, se si hanno conti su più banche, ciascuna banca. Il limite invece resta a 103.291.38 euro totali se si hanno più conti nella stessa banca. Per i conti cointestati, la garanzia vale per ciascun cointestatario: se moglie e marito hanno un conto in comune la garanzia sale a oltre 206mila euro. Queste garanzie valgono anche per i conti online.
I libretti postali sono garantiti dalla Cassa Depositi e Prestiti, una società per azioni controllata per il 70% dallo Stato attraverso il Tesoro e per la restante parte da fondazioni, soprattutto bancarie. Il loro livello di garanzia è dunque del tutto assimilabile a quello offerto dai titoli di Stato italiani.
Anche gli assegni circolari sono sicuri, infatti, sono garantiti dal Fondo interbancario di tutela dei depositi per gli stessi ammontari indicati per il conto corrente bancario. Ogni istituto che emette gli assegni circolari deve depositare una cauzione presso la Banca d'Italia proporzionata all'ammontare dei titoli emessi.
La garanzia è estesa anche ai certificati di deposito, ma solo se nominativi (non quelli al portatore) per gli stessi controvalori indicati per i conti correnti bancari.
Si può stare sicuri anche per il conto titoli; questo strumento, infatti, è simile a una cassetta di sicurezza che custodisce azioni, bond e altri strumenti di investimento di proprietà del risparmiatore. È quindi separato dal patrimonio della banca ed in caso di liquidazione di questa, i titoli verrebbero riconsegnati al risparmiatore. La stessa cosa vale per i fondi comuni, e la loro versione quotata, gli Etf, e per i fondi pensione; ovviamente l'andamento del mercato influenza il valore delle quote, che può salire o scendere.
Per quanto riguarda i titoli di Stato, è lo stesso Stato che garantisce i Buoni ordinari del Tesoro e gli altri titoli pubblici come CTz, CcT o BTp e si impegna a restituire a chi li sottoscrive, a scadenze prestabilite, la somma investita oltre a un interesse che varia in base alle condizioni del titolo e alle oscillazioni del mercato.

Un dubbio però mi assale; se a tracollare dovessero essere diversi istituti bancari, il sistema di garanzia è in grado di coprire tutti i depositi? Dovrebbe così intervenire lo Stato. Ma come fa l'Italia a salvare tutti i risparmi se non ha nessun tesoretto (cioè non ha soldi in cassa) e non può + fare debiti (perchè il nostro debito pubblico è altissimo) ?
Ma.......speriamo che vada tutto per il meglio!

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